Il Consiglio Pastorale apre il nuovo anno col ritiro spirituale

Domenica 30 settembre pomeriggio

                                                 Donatella e Marco Carmine

Il ritiro spirituale ha avuto luogo presso il Monastero di Grignasco nel pomeriggio di domenica 30 settembre. Sono stati invitati a parlare Marco e Donatella Carmine di Novara sul tema della famiglia e delle coppie separate e divorziate.

Don Gianfranco ha introdotto il momento di preghiera con la lettura del brano di vangelo delle nozze di Cana e ha proposto una riflessione sui due temi  della festa e delle nozze, ambedue segnati oggi da profondi trasformazioni.

La coppia di sposi non ha affrontato la parte dottrinale sul matrimonio e le problematiche connesse alle coppie in difficoltà, ma si è prefissa di evidenziare la risposta che una Comunità può offrire alle coppie che vivono la sofferenza della separazione. I relatori si sono chiesti come avvicinare le coppie in difficoltà e come porsi nei loro confronti e anche bei confronti dei figli.

Una prima modalità concreta è quella di  cogliere il vissuto delle persone, i drammi che vivono coloro che entrano nella fase di separazione. La solitudine che spesso il separato sente tiene aperta la  ferita da cui è stato segnato. Nella parrocchia che cosa si dice, che cosa si riscontra?  Forse non se ne parla molto, e tuttavia emerge la problematica.  I relatori hanno individuate cinque attenzioni:

 1.    Guardare con gli occhi ‘di Dio’, cioè presentare un volto accogliente e di condivisione, che significa che bisogna passare dal giudizio alla vicinanza.
2.    Favorire il passaggio da un livello ‘privato’ a un livello pubblico, nella forma ecclesiale. Non aver paura di far emergere le cause  per scoprire le vere ragioni .
3.    Favorire l’incontro con le persone. La meta è la riconciliazione con se stessi.
4.    Essere capaci di offrire percorsi di accompagnamento, nel senso di favorire percorsi spirituali, che invitano ad uscire dalla solitudine.

5.    Passare gradualmente dal personale al tessuto pastorale.  Nel percorso per rendere protagoniste si eviti  quindi l’esclusione, ma si tenga in contro che non si può solo proporre ciò che crea ancora più sofferenza.  Parecchi spunti offre la bella lettera del Card. Tettamanzi, “Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito” che vale la pena leggere e conoscere.

Una parola particolare merita il tema della prevenzione, da attuarsi anche nel corso prematrimoniale. Le persone che accompagnano le coppie siano disponibili nell’orizzonte del post matrimonio, quando i cambiamenti sono repentini soprattutto nel primi dieci anni, l’imparare a stare insieme come la nascita del primo figlio. E’ normale per le coppie incontrare le crisi che segnano i cambiamenti e l’evoluzione stessa della coppia.

Tutta questa realtà non può essere ridotta solo a problema, tocca anche l’ambito catechistico. Anche lì le coppie vanno seguite. E per concludere Marco e Donatella ci hanno lasciato questo messaggio. Nella scala dei valori indicata dai genitori i figli occupano in genere il primo posto. Ma non così per Marco. “Il primo posto, è occupato da mia moglie, perché al contrario dei figli che abbiamo trovato, ella l’ho scelta io; con lei ho celebrato un sacramento; per i figli non avviene così, tutt’al più li abbiam accompagnati ad una sacramento. L’amore all’interno della coppia va salvaguardato perché è il bene da cui può nascere tanto altro bene".


I partecipanti al ritiro spirituale presso il Monastero di Grignasco con la famiglia Carmine

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